Valencia, fra Sorolla e Calatrava
L’arrivo a Valencia è stato nel tardo pomeriggio e in hotel siamo arrivati con i mezzi pubblici… che è sempre un bel modo per iniziare a conoscere un luogo.
E alla sera, il primo impatto vero con la città è stato nel parco “Città delle Arti e delle Scienze”, esempio di cosa può succedere a dare 350.000 metri quadrati di carta bianca ad un architetto, nel caso specifico uno dei più noti contemporanei, il valenciano Santiago Calatrava.
Pur essendo questo uno dei suoi simboli più forti, Valencia è tuttora legata alle sue tradizioni; la vita nella città vecchia (Ciutat Vella) e le feste popolari come quella di San Vicente Ferrer, una spiaggia sulla quale potersi rilassare e un parco (Jardí del Túria) che attraversa la città con una pennellata di verde e ricavato dal vecchio letto del fiume che tanti problemi creò ai Valenciani e che ora è un meraviglioso luogo di incontro.
La città è pure legata ad un altro valenciano (questa volta pittore), Joaquín Sorolla, i cui meravigliosi ritratti si possono ammirare in una sala a lui dedicata presso il museo delle Belle Arti.
Fra Sorolla e Calatrava, Gabriella ed io ci siamo calati in questa magia per sette giorni.
Questo è il mio racconto fotografico.